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Gardauno Spa

 

Comunità energetiche, il lago prenota i fondi
Desenzano - La Cer di Garda Uno aggrega 43 Comuni e si candida a modello nazionale: la produzione da fonti rinnovabili passerà da 3.400 a 20.548 megawatt - A giorni saranno pubblicati i decreti, a settembre partiranno i primi progetti Dal Pnrr si stima arriveranno dai 30 ai 50 milioni al netto degli incentivi.

Il Benaco si candida a diventare un modello nazionale delle Comunità energetiche. Il 19 giugno saranno varati i regolamenti attuativi per l'erogazione dei fondi del Pnrr e l'innovativo progetto comprensoriale varato Garda Uno è in pole position.

Il piano è stato presentato ieri pomeriggio (Giovedì 15 Giugno..) a Palazzo Todeschini a Desenzano da Confservizi Lombardia. Include 43 Comuni che potranno aumentare di 6 volte la capacità di produrre energia da fonti rinnovabili, grazie ai nuovi impianti più performanti che faranno salire la produzione dai 3.400 megawatt di quelli esistenti a 20.548.

Una vera rivoluzione non solo green ma che permetterà di tagliare i costi. Si parte dagli edifici pubblici delle Rsa ma potranno in seguito partecipare anche aziende e cittadini.

L'obiettivo? Produrre energia da fonti rinnovabili, che attraverso il sistema gestionale Enea realizzato da Garda Uno verrà messa in rete e indirizzata sul territorio.

Chi più produce otterrà dei benefit, chi ne necessita potrà usufruirne a un prezzo inferiore.

«Difficile quantificare il numero delle domande arrivate per aderire alle Cer - commenta Alessandro Cantoni, presidente della Commissione ambiente, energia e clima regionale -, ma il riscontro è ragguardevole.  Con 43 paesi aggregati il progetto di Garda Uno è il punto di riferimento e i tempi sono finalmente maturi».

I progetti sono pronti, mancano solo i decreti attuativi e da settembre partiranno i primi interventi.  Si investirà sul fotovoltaico anche se sul Garda la situazione è complessa.

«Sul territorio è necessario un progetto di aria vasta perché è sottoposto a tutela paesaggistica - spiega Massimiliano Faini, direttore operativo di Garda Uno -. Abbiamo valutato anche di sfruttare l'energia delle correnti e del moto ondoso del lago, ma gli impianti sarebbero per l'appunto troppo impattanti».

I paesi stretti dai vincoli dell'alto Garda saranno supportate da Magasa o da Valvestino, due località che produrranno energia in eccesso avendo 480 abitanti e un territorio di 50 km quadrati.  Lo stesso metodo sarà applicato nel basso Garda puntando su territori dell'entroterra che riforniranno i paesi rivieraschi.  Il bacino delle Comunità energetica comprende anche i paesi della Bassa di Acquafredda a Verolavecchia e i Comuni mantovani Castiglione e Guidizzolo.

«Siamo partiti dal virtuale e oggi concretizziamo l'avventura - osserva il sindaco di Desenzano Guido Malinverno -. Le utility sono fondamentali. Garda Uno ha cominciato ad investire da tempo nelle fonti rinnovabili e sta ora raccogliendo i frutti.  Abbiamo iniziato col mappare tutti i nostri edifici pubblici, questa è la strada da seguire anche dagli altri comuni consiglio per esperienza».

Cosa accadrà quindi da settembre? Chi ha aderito ed ha pronto il progetto potrà installare i primi impianti.  La partita dei fondi è sostanziosa: oltre incentivi generali e premialità per l'autoconsumo, il ministero dell'Ambiente ha previsto uno stanziamento del Pnrr di 2,2 miliardi per il finanziamento a fondo perduto fino al 40% dei costi di realizzazione di un nuovo impianto o di potenziamento di un impianto esistente nel territorio.  Sul Garda si stima potrebbero arrivare dai 30 ai 50 milioni al netto di incentivi e premialità. All'inizio l'energia prodotta abbasserà il consumo e la spesa di quella elettrica e via via, chi aderirà all'iniziativa potrà beneficiarne sia come produttore che come fruitore.

«La corsa alle rinnovabili è incentivata e segue le linee dettate dall'Unione europea - sottolinea Paolo Sabbioni, coordinatore settore energia di Confservizi Lombardia -.  L'interesse è alto anche in campo accademico, le Cer sono strumenti comunitari innovativi. La storia recente oltretutto ci ha dimostrato l'importanza di diventare autonomi da questo punto di vista, è un'operazione a tutela di cittadini e imprese. Per realizzare un progetto del genere è ovviamente necessaria una regia, le Amministrazioni da sole non potrebbero fare molto».

Fonte: Brescia Oggi

Data di pubblicazione: Venerdì 16 Giugno 2023

 

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