Giornale di Brescia: Il punto critico resta la condotta sublacuale
Il progetto preliminare - «Interventi di riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui del bacino del Garda», redatto dai due enti gestori del ciclo idrico - Garda Uno e il suo corrispettivo veronese, AGS - è datato febbraio 2015.
Gli obiettivi principali sono la separazione del sistema di collettamento e depurazione della sponda bresciana da quello della sponda veronese; l’eliminazione dei collettori sublacuali, il punto critico del sistema fognario del Garda in quanto le condotte sono degradate e prossime al fine-vita; l’eliminazione degli sfiori a lago.
Le previsioni - Il progetto prevede, in sostanza, la realizzazione di un depuratore in area bresciana (nel preliminare si parla di Visano, ma sulla localizzazione dell’impianto nulla è deciso) per la depurazione dei reflui provenienti dalla riviera occidentale e il potenziamento di quello esistente a Peschiera, che dunque servirà solo la riviera veronese, più Desenzano e Sirmione.
Oggi l’impianto di Peschiera, a cui arrivano tramite la condotta sublacuale Torri-Maderno anche i reflui bresciani, è decisamente sotto dimensionato, tanto che dal 2011 si adottano provvedimenti di limitazione dei nuovi allacci delle fognature.
Il preliminare parla di un fronte temporale di progetto fissato nel 2030-2035. Gli elementi principali dell’opera sono il collettore dell’alto lago veronese da Navene di Malcesine a Brancolino di Torri (39,07 km), quello del basso veronese da Brancolino a Peschiera (65,85 km), quello bresciano da Gargnano a Visano (61,66 km)e il nuovo depuratore bresciano.
Le nuove condotte sarebbero posate sotto strade pubbliche o nelle immediate adiacenze.
Investimenti - Vediamo infine la stima dei costi: lavori per 71,5 milioni sulla sponda veronese (tra tubazioni, impianti di trattamento e sollevamento)e 115 per quella bresciana. Tutto compreso si arriva ad una previsione di 220 milioni al netto di Iva.
Simone Bottura
Fonte: giornaledibrescia.it
Data di pubblicazione: Sabato 29 Luglio 2017
Fotografia di copertina: da news originale
Giornale di Brescia - Depurazione del Garda, ufficiali i 100 milioni: lavori entro il 2020
Lo hanno annunciato i deputati bresciani Mariastella Gelmini e Guido Galperti
I soldi per iniziare, 100 milioni stanziati dal Cipe, ci sono. Il preliminare anche. L’iter per il nuovo sistema di depurazione del Garda prende ufficialmente il via.
Lo annunciano in una conferenza stampa alla Camera i quattro deputati di area politica e territoriale diversa - i bresciani Mariastella Gelmini (Forza Italia) e Guido Galperti (Pd) con i veronesi Diego Zardini e Alessia Rotta (entrambi del Pd) - che si sono fatti promotori presso il Governo delle istanze della Ats Garda Ambiente, associazione temporanea di scopo dei Comuni gardesani presieduta dal sindaco di Castelnuovo Giovanni Peretti, costituita nel settembre 2015 per trovare i fondi necessari per dare attuazione all’opera, 220 milioni.
«Il Governo - dice Gelmini ha riconosciuto l’interesse nazionale strategico del progetto, perché mira a tutelare il 40% del patrimonio di acqua dolce e potabile del Paese».
Gelmini sottolinea peraltro l’urgenza della dismissione delle condotte sublacuali, «usurate e danneggiate, che insistono su un’area sismica: uno scenario di rischio ambientale che avrebbe effetti disastrosi anche sotto il profilo turistico ed economico».
Soddisfatto Guido Galperti: «Dopo uniter lunghissimo alla Corte dei Conti, la delibera del Cipe dell’1 dicembre 2016 con lo stanziamento di 100 milioni per il Garda è stata pubblicata. C’è ancora molto da fare, ma il treno è sul binario».
Prospettive. Ora inizia la fase di coordinamento di tutti i soggetti coinvolti: due Regioni, una Provincia Autonoma, due Provincie, due Ato.
«Serve fare sintesi - dice Galperti tra tutti i livelli istituzionali affinché si arrivi all’avvio lavori entro il 2020».
Se il tema aperto sul piano tecnico è la localizzazione del nuovo depuratore bresciano (il Comune di Visano non ci sta a ricevere i reflui del Garda), sul piano politico vanno trovati i soldi che ancora mancano, 120milioni. «Ora - ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti - il territorio deve dimostrare di sapere portare avanti in tempi rapidi un investimento cosi significativo».
«Le risorse dice Galperti - sono da reperire dalle Regioni Lombardia e Veneto e, forse, dalla Provincia di Trento. Da prevedere anche una parte tariffaria, da impostare con le due Ato di Brescia e Verona egli enti gestori».
Modi e percentuali li stabilirà un accordo di programma che coinvolge Ministero, Regioni e Ato.
«L’impegno - conclude Gelmini - è sottoscriverlo prima della fine della legislatura».
Simone Bottura
Fonte: giornaledibrescia.it
Data di pubblicazione: Sabato 29 Luglio 2017
Fotografia di copertina: da news originale