Giornale di Brescia - Emergenza finita: adesso la chiatta non pesa più sulla condotta
È «bastato» liberare dalle catene la tubatura: ora resta da recuperare la «bettolina» affondata.
Gardone Riviera - La chiatta non grava più sulla condotta: si può tirare un sospiro di sollievo. Lo annuncia il sindaco di Gardone, Andrea Cipani: «Stamane il viceprefetto ha deciso di sospendere il Centro di coordinamento dei soccorsi (Ccs) attivato per far fronte alla situazione: la crisi è superata.
Ora Garda Uno valuterà eventuali danni alla condotta, che però non sembrano esserci, e si dovrà rimuovere la bettolina». La chiatta da 40 tonnellate era stata avvistata da alcuni sub il 26 novembre, «appoggiata» alla condotta sublacuale. Due i tentativi per recuperarla: il primo il 29 novembre, il secondo il giorno dopo, ma entrambi sono falliti.
La svolta, nel «caso gardonese» si è registrata venerdì pomeriggio: «I sommozzatori dei Volontari del Garda ci hanno visto giusto - spiega il comandante della Polizia locale Stefano Traverso -: a seguito di verifiche effettuate in subacquea, avevano notato che la condotta era trattenuta da una serie di catene che, dal fondo, la mantenevano in posizione. È bastato rimuoverle e la condotta stessa si è spostata di un paio metri, "disarcionandosi" dalla bettolina e collocandosi così in posizione di sicurezza».
In azione. Per farlo l’azienda ha incaricato un sommozzatore professionista che è entrato in azione proprio venerdì pomeriggio: «Lo spostamento è stato immediato - spiega ancora Cipani -, ma l’emergenza è formalmente rientrata stamattina (ieri) a seguito della riunione tecnica del Ccs, che è poi stato sciolto una volta verificato il materiale video e fotografico che attesta lo spostamento della condotta».
Ciò che resta da fare, ora, è valutare le condizioni della condotta e rimuovere la chiatta: del primo aspetto si occuperà Garda Uno nei prossimi giorni, «ma sembra avere solo lievissime abrasioni», conferma Cipani; al secondo penser la ditta proprietaria, «ma ora lo si potrà fare con calma e in tutta sicurezza».
Alice Scalfi
Fonte: giornaledibrescia.it
Data di pubblicazione: Domenica 10 Dicembre 2017
Fotografia di copertina: da news originale
Links: comune.gardoneriviera.bs.it
Brescia Oggi - La fognatura non è più ostaggio della chiatta
Gardone Riviera - Dopo il doppio tentativo di riemersione fallito, è stata trovata una soluzione - Adesso bisognerà verificare eventuali lesioni alla conduttura - I sub hanno staccato le boe e il tubo sommerso si è adagiato sul fondale - Scongiurato il disastro ambientale, il recupero del relitto non sarà agevole.
È rientrato ieri mattina l'allarme che da due settimane teneva con il fiato sospeso il Garda. La tubatura fognaria sommersa di Gardone Rivera non è più tenuta in pressione dal peso della chiatta affondata davanti al porto del Casinò. Per liberarla è bastato recidere la catenaria di una boa che era stata trascinata sul fondo dal relitto.
L'intervento è stato eseguito dai sommozzatori di Malcesine.
Ora la condotta giace sul fondo in attesa di verificare se abbia riportato lesioni: sulla conduttura sono infatti evidenti i segni della collisione con il relitto. A fare il punto della situazione è stato vertice coordinato ieri mattina dal viceprefetto Salvatore Pasquariello. «La fase acuta dell'emergenza alla condotta sublacuale è terminata e il disastro ambientale può considerarsi scongiurato», assicura Pasquariello al termine della seduta dell'unità di crisi ospitata dal Consorzio turistico Lago di Garda Lombardia. «Sullo sfondo restano delle criticità che andranno affrontate in modo rapido e incisivo - rimarca il viceprefetto -. Spetterà ai tecnici di Garda Uno verificare le esatte condizioni della tubatura trascinata sul fondale dal natante colato a picco». Ma dopo il doppio tentativo fallito di far riemergere il relitto come si è arrivati all'epilogo?
«Nelle ultime ore - spiegano Luca Turrini e Mauro Fusato dei Volontari del Garda - gli Operatori tecnici subacquei della Athos Group di Malcesine hanno tagliato sul fondale le catenarie delle boe posizionate nello specchio d'acqua antistante il porto del Casinò, che erano state trascinate sul fondale impigliate alla condotta fognaria durante l'affondamento della barca. Senza la spinta delle catenarie la condotta si è liberata dal giogo della chiatta adagiandosi sul fondale a un metro e mezzo dalla barca».
Nei prossimi giorni si entrerà nella seconda fase delle operazioni con ispezioni più approfondite da parte del personale di Garda Uno alla condotta, ma secondo le testimonianze raccolte ieri mattina al termine del summit gardonese, il collettore fognario non è a rischio rottura, salvo qualche segno nel punto dell'impatto con la chiata.
«Ci bbiamo creduto fino alla fine - commenta soddisfatto dopo giorni carichi di tensione l'ingegnere Sergio Ferrante della Sf Consulting di Malta, consulente dell'impresa esecutrice dei lavori a villa Itolanda e ditta armatrice della chiatta affondata -: con l'aiuto dei sub di Malcesine e il Nucleo sommozzatori dei Volontari del Garda, dopo il briefing mattutino di venerdì, in venti minuti di operazioni subacquee abbiamo tagliato le cime che trattenevano in tensione la condotta. Il primo taglio della cima di una boa da 80 chilogrammi, ci ha fatto capire che quella era la strada giusta e abbiamo completato l'opera tagliando tutte le altre. Non nego che durante gli incontri in Prefettura avevamo avuto punti di vista discordanti con il consulente di Garda Uno, ma dopo aver visionato con i Volontari del Garda i filmati subacquei del Rov calato dalla loro imbarcazione Volga 2026, abbiamo preso in considerazione l'ipotesi che togliendo i vincoli delle catenarie delle boe, la condotta avrebbe potuto liberarsi dalla chiatta affondata». Rietrata l'emergenza, si attendono ora le conclusioni dell'indagine avviate dalla procura.
Brescia Oggi - «Grazie al coordinamento è stato evitato il peggio»
Ed ora? Al termine del tavolo di lavoro andato in scena ieri mattina sulla terrazza della sede del Consorzio turistico Lago di Garda Lombardia a poche decine di metri dal porto del Casinò, facce distese e strette di mano si sprecavano. I pericolo di una improvvisa rottura della condotta fognaria è stato scongiurato: adesso si tratterà innanzitutto di verificare la tenuta di quel tubo del diametro di 40 centimetri che in quel tratto lungo 2,7 chilometri trasporta in pressione 90 litri di reflui al secondo per sei ore al giorno spinti da pompe, i reflui fognari da Salò a Maderno prima di convogliarli sulla sponda veronese e da lì al depuratore di Peschiera.
Poi, ma solo dopo essere sicuri che la conduttura non perda, si provvederà al recupero della bettolina e del suo carico di laterizi.
«Al di la di qualche ammaccatura e abrasione nel punto dell'impatto e una leggera curvatura - garantisce il sindaco di Gardone Riviera Andrea Cipani -, la condotta non sembra aver riportato altri danni: nei prossimi giorni Garda Uno farà le sue valutazioni. Sarà inoltre necessario sostituire una trentina di supporti su cui era sistemata la tubatura, divelti in occasione dell'affondamento della chiatta». Al netto dei punti oscuri ancora da chiarire sulle modalità di affondamento, «mi preme sottolineare - continua la disamina del sindaco Andrea Cipani - anche e soprattutto per rassicurare residenti e turisti, che non c'è stato nessun danno ambientale». «Con la condotta liberata - commenta anche il vice comandante della Guardia Costiera di Salò Pasquale Angelillo - è stata ripristinata la sicurezza del lago a tutta la collettività; adesso siamo più tranquilli».
Luciano Scarpetta
Fonte: bresciaoggi.it
Data di pubblicazione: Domenica 08 Dicembre 2017
Immagine di copertina: da news originale
Links: comune.moniga-del-garda.bs.it
Brescia Oggi - Chiatta affondata: «Per il recupero vietato sbagliare»
Gardone Riviera - Ultime ispezioni sul relitto - Entro domani il piano definitivo - Le ispezioni subacquee sul relitto sono riprese ieri mattina
Dopo il secondo vertice avvenuto giovedì pomeriggio in Prefettura, ieri al porto del Casinò di Gardone Riviera la giornata è stata archiviata subito in mattinata con l'ispezione al relitto e alla condotta sublacuale effettuata dai sub del Nucleo sommozzatori dei Volontari del Garda, che da una settimana sono entrati nel team di soccorso nelle vesti di Protezione civile, solo però con questo incarico.
La cabina di regia è guidata dal Prefetto, che ha ribadito che in questa fase tutte le operazioni relative alla mitigazione del rischio di rottura della condotta fognaria, sono in carico alla ditta proprietaria della chiatta.
La situazione è particolarmente delicata e si procede con i piedi di piombo tra mille ipotesi e cautele.Nulla va lasciato al caso perché un terzo tentativo a vuoto, dopo quelli effettuati il 29 e il 30 novembre, non è nemmeno preso in considerazione.
Secondo il super esperto consulente di Garda Uno, Graziano Falappa, «le verifiche strutturali alla condotta hanno evidenziato un elevato grado di sollecitazione, ma siamo davvero al limite delle capacità di assorbimento del peso della chiatta».
Proprio per questo dalla Prefettura è stato concordato a domani il termine ultimo per presentare il programma definitivo degli interventi.
L.SCA.
Fonte: bresciaoggi.it
Data di pubblicazione: Venerdi 08 Dicembre 2017
Immagine di copertina: da news originale
Links: comune.moniga-del-garda.bs.it
Giornale di Brescia: Gardone Riviera - Dieci giorni per estrarre la chiatta dal lago
Il relitto verrà trainato a riva: questa la decisione presa ieri in Prefettura - La condotta tiene ancora
C’è finalmente un piano d’azione condiviso per la messa in sicurezza della condotta fognaria urtata dalla chiatta.
Lo ha presentato ieri in Prefettura la ditta proprietaria del relitto, al quale si proverà a far ripetere, a ritroso, il percorso che aveva fatto inabissandosi, trainandolo da riva lungo il solco che ha creato sul fondale.
Per farlo si utilizzeranno mezzi meccanici posizionati a terra, nel cantiere edile allestito a Villa Itolanda, affacciato sulla porzionedi lago in cui si trova il relitto, da giorni adagiato a 28 metri di profondità, trattenuto da una tubatura in polietilene chet rasporta i reflui fognari da Salò a Maderno.
La condotta urtata dal relitto si è inarcata ma non spezzata. «Il tubo regge - dice il sindaco Andrea Cipani al termine dell’incontro a Palazzo Broletto -, non è il caso di fare allarmismi,ma è chiaro che la situazione va risolta al più presto».
Questione tempo: la rimozione del natante e la messa in sicurezza della condotta di Garda Uno non saranno operazioni che potranno essere attuate in tempi brevissimi. La ditta si è impegnata a portare a termine l’intervento nel giro di 10 giorni.
Va detto che il piano di intervento proposto recepisce le indicazioni di Garda Uno, che ha sconsigliato l’utilizzo di palloni gonfiabili per sollevare verticalmente il natante, chiedendo invece di trainare la chiatta da riva, trascinandola
sul fondale. È una questione di calcolo del rischio.
Rischi e opzioni. «In questa operazione - dice l’ingegner Graziano Falappa, consulente di Garda Uno - il rischio zero non esiste, ma riteniamo che sia meno rischioso trainare la chiatta piuttosto che sollevarla. Questo tipo d’intervento peraltro consentirà di allontanare il relitto dalla condotta sin dalle prime fasi».
Stabilite in modo condiviso le modalità teoriche d’intervento, ora si dovranno definire un’infinità di questioni tecniche e pratiche. I dettagli operativi devono essere ancora presentati, così come il crono programma dettagliato dell’intervento. Il Prefetto lo vuole conoscere entro sabato.
Intanto ci si augura che il tubo regga: «Secondo le nostre verifiche strutturali - dice Falappa - lo stato di sollecitazione cui è sottoposta la condotta è molto elevato. Siamo oltre il limite di snervamento, ma c’è ancora un margine di sicurezza prima del punto di rottura».
Simone Bottura
Fonte: giornaledibrescia.it
Data di pubblicazione: Giovedi 07 Dicembre 2017
Fotografia di copertina: da news originale
Links: comune.gardoneriviera.bs.it
Brescia Oggi: Gardone Riviera - Chiatta affondata, dieci giorni per disinnescare la «bomba»
Lungo vertice in Prefettura per la rimozione del pericoloso relitto - È deciso: sarà trascinata da terra con un paranco l'imbarcazione che preme sulla condotta fognaria - Da stamattina le attività preparatorie
È stato presentato ieri pomeriggio in Prefettura il progetto definitivo del piano di recupero per liberare la condotta fognaria sublacuale «intrappolata» sul fondale a 30 metri di profondità dalla chiatta affondata davanti al Casinò di Gardone Riviera.
«IL PIANO è stato condiviso da Garda Uno - ha spiegato in serata il sindaco di Gardone, Andrea Cipani, appena terminato l'incontro fiume - ma saranno necessari alcuni giorni, si pensa una decina, per individuare il mezzo e il personale idoneo».
Per riposizionare la condotta nella sede originale alla quota di 12 metri sopra il fondale, è stata scartata l'idea di spostamento verticale della chiatta. Operazione troppo rischiosa. Lo scafo verrà trascinato con un mezzo meccanico da terra, «probabilmente un paranco di quelli utilizzati per recuperare i bus precipitati nelle scarpate», seguendo a ritroso il solco causato dalla barca stessa durante lo scivolamento sul fondale.
Oltre al prefetto Annunziato Vardè e al suo vice Salvatore Pasquariello, erano presenti tavolo di lavoro tutti i soggetti coinvolti nella vicenda della barca affondata con il suo carico di laterizi sopra la tubatura che trasporta i reflui fognari da Salò a Maderno: il sindaco di Gardone Riviera Andrea Cipani e il responsabile dell'ufficio tecnico comunale, i rappresentanti di Garda Uno, Guardia Costiera, il nucleo sommozzatori dei Volontari del Garda in qualità di Protezione vivile, i Carabinieri di Salò e Gardone Riviera, Autorità di bacino, la ditta incaricata dei lavori edili a Villa Itolanda, il proprietario dell'imbarcazione affondata e due nuovi soggetti, Arpa di Brescia e Asst.
C'era anche il consulente di Garda Uno Graziano Falappa, ingegnere, commissario al Ministero dell'ambiente, artefice del recupero della Costa Concordia: «Nelle prossime ore - ha detto - inizieranno le attività preparatorie sul fondale: la cosa positiva di questo incontro è che la ditta ha scelto la modalità del traino del natante, anche se su alcune procedure da loro individuate durante la presentazione del progetto nutriamo qualche dubbio e non siamo pienamente convinti».
Sabato è il termine ultimo della presentazione del cronoprogramma, e non a caso il viceprefetto Salvatore Pasquariello ha annunciato la sua visita al porticciolo del Casinò di Gardone Riviera: «Vorrà rendersi conto se la situazione si sta evolvendo nella giusta direzione - aggiunge Graziano Falappa -: secondo la ditta le operazioni dovrebbero richiedere una decina di giorni, ma dall'esperienza di situazioni analoghe si potrebbe ipotizzare un periodo un po' più lungo».
Luciano Scarpetta
Fonte: bresciaoggi.it
Data di pubblicazione: Giovedi 07 Dicembre 2017
Immagine di copertina: da news originale
Links: comune.moniga-del-garda.bs.it