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Gardanotizie.it: Garda Uno ospite del Consiglio Comunale di Desenzano del Garda

“Il lago di Garda non sta malissimo, né peggio di altri laghi italiani: anzi, gode migliore salute di essi. Ma non sta bene, il pericolo maggiore, infatti, proviene dalle 50 ton. di fosforo che mediamente si versano nel bacino provocandone un progressivo peggioramento”.

La sintetica analisi è dell’ingegnere Giorgio Bertanza, professore ordinario di Ingegneria Sanitaria-Ambientale dell’Università di Brescia, intervenuto nel consiglio comunale di Desenzano per parlare, insieme con l’ingegnere Mario Giacomelli, direttore tecnico della multiutility bresciana, del progetto del collettore gardesano.

Con loro, erano presenti anche il presidente di Garda Uno, Mario Bocchio, e il dirigente Massimiliano Faini.

L’intervento dei due ingegneri è stato apprezzato dall’intero consiglio comunale, i cui rappresentanti delle forze politiche, oltre a ringraziare Garda Uno per la presentazione del progetto, hanno posto numerose domande di chiarimento agli  interrogativi legati alla fattibilità della nuova opera di depurazione del bacino e allo stato attuale del collettore.

Nel suo intervento, il prof. Bertanza, ha passato in rassegna i possibili elementi inquinanti del lago prendendone in esame, però, uno solo: il fosforo, che notoriamente in massicce quantità causa la temibile eutrofizzazione. Quelle 50 tonnellate di fosforo, di cui si diceva, purtroppo alla lunga possono peggiorare lo stato di salute del lago di Garda, se non si interviene presto con l’avvio del progetto. Il sistema attuale di collettamento, ha ricordato nel successivo intervento l’ingegnere Mario Giacomelli, ha uno sviluppo complessivo di circa 255 km. con alternanza di tratti con funzionamento a gravità e tratti di pressione di cui 122 km. in territorio bresciano e 133 in quello veronese.Il trattamento è reso possibile dalla presenza di 63 stazioni di sollevamento (35 nel bresciano e 28 nel veronese).

Quali le criticità, si è chiesto il direttore tecnico?“Inadeguatezza degli attuali collettori rispetto ai nuovi standard ambientali. Dal 2011 si adottano provvedimenti di limitazione di nuovi allacci fognari, in aggiunta alla vetustà del sistema: la condotta sub lacuale tra le due sponde necessita di frequenti monitoraggi e controlli”.

Per migliorare il sistema Garda-Mincio, dunque, dovrebbero eliminarsi gli scarichi a lago, ridurre il carico gravante sul depuratore di Peschiera ed eliminare le condotte sub lacuali. Il progetto ritiene l’anno di riferimento il 2030 con 545 mila abitanti serviti, di cui 305 mila in territorio bresciano (225 mila verso il nuovo depuratore e 80 mila all’impianto di Peschiera) e 240 mila in quello veronese. Lo sviluppo delle nuove condotte pari a 185 km. vedrebbe 82 km nel bresciano e 104 nel veronese.

L’altro nodo da sciogliere è quello della localizzazione del futuro depuratore: a Visano, a Carpenedolo o a Lonato? E per finire, Giacomelli, davanti ad un folto pubblico e all’intero consiglio comunale di Desenzano, ha snocciolato i conti: il totale dei lavori sulla sponda bresciana prevede un costo di circa 115 mln di euro (55,9 mln per tubazioni, 50,3 per impianti di trattamento e 8,8 per quelli di sollevamento). Sulla sponda veronese, invece, i costi sarebbero inferiori: 71,5 mln di euro complessivi. Il totale, pertanto, è di 186,5 mln di euro che, al lordo, diventano 220 mln di euro.

Fonte: gardanotizie.it

Data di pubblicazione: Venerdi 02 Dicembre 2016

Fotografia di copertina: comune.desenzano.brescia.it

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