Le pile usate sono rifiuti pericolosi, se vanno nel posto sbagliato possono arrecare gravi danni all’ambiente.
La maggior parte delle pile contiene metalli pesanti tossici, compresi nichel, cadmio e mercurio. Tutti questi metalli possono essere recuperati e riutilizzati. Se invece le pile finiscono nel terreno i metalli pesanti possono disperdersi causando inquinamento dell’acqua e del suolo, con gravi conseguenze all’ambiente ed all’uomo.
Possiamo ridurre questi rifiuti?
SI - se acquistiamo pile ricaricabili che possono essere riutilizzate per più volte, dopo averle rifornite con la presa elettrica o con mini-pannelli solari.
SI - se acquistiamo dispositivi che hanno alimentazione tramite pile ma anche la possibilità di collegarsi alla rete elettrica, come ad esempio le radio portatili, sveglie etc.
SI - se le usiamo completamente: quando le pile sembrano scariche per dispositivi molto esigenti, possono ancora funzionare su altri apparecchi: radio, sveglie, orologi, telecomandi e simili funzionano bene anche con pile non completamente cariche.
Per controllare la carica si può acquistare un misuratore di carica disponibile in ferramenta o nei supermercati.
La spesa viene presto recuperata: i primi controlli sono sufficienti a farci capire che ci disfiamo di batterie ancora cariche, anche perché, qualche volta, si confondono le usate con le nuove. In alcune pile i dispositivi di controllo della carica sono incorporati.
Portali sempre negli appositi contenitori presenti dai rivenditori o al Centro di Raccolta del tuo Comune.
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