Per Garda Uno si può tranquillamente bere: «Una famiglia risparmierebbe 400 euro» – La comparazione Pescata e purificata vince anche nel raffronto con alcuni marchi di minerale
D’estate la popolazione del Garda aumenta del 50 per cento. Basta guardare i consumi idrici per accorgersi di questa crescita stagionale.
«A luglio e agosto, spiegano da Garda Uno, l’acqua prelevata e trasformata in acqua potabile è quasi il 45-50% in più rispetto ai consumi invernali».
In totale, nel giro di un anno, la multiutility del Benaco preleva, filtra e mette in circolo circa 30 milioni di metri cubi d’acqua, spendendo qualcosa come 385 mila euro tra analisi di laboratorio (205 mila euro), prodotti chimici (135 mila) e manutenzione delle filiere di trattamento (45 mila).
Ma garantire l’approvvigionamento idrico della “popolazione” del Garda significa prelevare acqua non solo dai pozzi o da sorgenti in quota, ma anche direttamente a lago. E non ci sono rischi?
«La peschiamo a 60 metri di profondità – assicurano da Garda Uno – e poi subisce un processo di disinfezione, oltre ad un passaggio negli impianti ad ozono per eliminare la carica batterica».
Sul Garda di inquinanti, per fortuna, ce ne sono pochi. Semmai, è la Bassa a richiedere più sforzi per depurare l’acqua.
Succede infatti a Lonato o a Carpenedolo, dove i nitrati, dovuti all’uso intensivo dei fertilizzanti in agricoltura, hanno un peso preponderante e devono essere trattati, prima di inviare l’acqua nei condotti che la distribuiscono nelle case dei bresciani.
A ben guardare, però, l’Italia è un Paese che predilige l’acqua minerale in bottiglia. Spendendo, calcola Garda Uno, 400 euro l’anno per famiglia che consuma tre litri al giorno.
Ma colpisce confrontare questi numeri con il prezzo dell’acqua che entra in casa nostra direttamente dal rubinetto.
Alla fine, 100 litri di acqua «pubblica» costano 16 centesimi, poco meno di una bottiglia da 1,5 litri che si può trovare al supermercato. E se si guardano i consumi «idrici» di una famiglia (giardino, cucinare, doccia, bagno), in un anno si usano in media 130 metri cubi d’acqua, equivalenti a 130 mila litri. Il costo? Poco più di 200 euro.
«Ecco il paradosso» dicono da Garda Uno. Che ha portato in laboratorio l’acqua di Moniga e l’ha confrontata con i parametri di altre cinque marche di acque minerali che si trovano al supermercato: Eva, Vitasnella, Blues, S. Francesco, S. Benedetto, S. Anna. Scoprendo che «in diversi casi – spiegano da Garda Uno – i parametri dell’acqua che distribuiamo sono gli stessi o migliori di quelli di diverse acque minerali in commercio».
Matteo Trebeschi
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Data di pubblicazione: Lunedi 05 Settembre 2016
Fotografia di copertina: da news originale