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Gardauno Spa

 

Comunità energetiche, in arrivo il decreto
Nel Bresciano sono già pronti due grandi progetti per le Comunità energetiche rinnovabili

Ormai dovrebbe essere questione di giorni. Al Ministero dell’Ambiente si stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli del decreto che sbloccherà gli incentivi per le Comunità energetiche rinnovabili, da più parti indicate come la chiave di volta per la transizione energetica del tessuto imprenditoriale italiano.

Ma cosa è una Cer?
Tecnicamente si qualifica come un’associazione composta da enti pubblici, aziende, attività commerciali, pubblici cittadini, ma anche enti religiosi, parrocchie e terzo settore che scelgono di dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia da fonti rinnovabili (non solo fotovoltaico) per l’autoconsumo.

Il fotovoltaico è la strada più facilmente percorribile ed i tetti delle case e delle aziende sono una «miniera», che se ben gestita consentirebbe all’Italia di centrare gli obiettivi europei di decarbonizzazione. Le Cer hanno poi un altro grande vantaggio: consentono di produrre e consumare energia sul posto (dove viene prodotta), riducendo il peso sulla rete elettrica nazionale.

Dal Pnrr alla Regione
Il ministero dell’Ambiente ha preparato un decreto che prevede incentivi in tariffa e contributi a fondo perduto per la creazione delle Cer. Ai Comuni con meno di 5mila abitati infatti sono destinati i fondi Pnrr: si tratta di 2,2 miliardi di euro con la previsione di incentivi a fondo perduto del 40% per la realizzazione degli impianti. Poi c’è la Regione Lombardia che lo scorso 31 maggio ha chiuso una manifestazione d’interesse mettendo sul tavolo contributi per 20 milioni di euro (l’intenzione del Pirellone è quella di triplicare questi incentivi).

A Brescia
Un’occasione unica per trasformare i piccoli borghi della nostra provincia, in vere «oasi» in grado di produrre energia rinnovabile e pulita. Nelle stime del ministero dell’Ambiente in Italia porterebbero nascere fino a 15mila Cer; oltre 200 nel Bresciano. Sono molti i Comuni della nostra provincia che hanno già avviato le procedure per la Cer.

Ma sono due i progetti più corposi che sono stati avviati: quello promosso dalla società di servizi Garda Uno, che ha sviluppato il modello di Comunità energetica di «area vasta» più grande d’Italia, aggregando la bellezza di 43 Comuni; ed il progetto promosso dalla Comunità Montana della Valtrompia che, al momento, coinvolge 12 Comuni valtrumplini.

Dal Garda alla Bassa
Il progetto di Garda Uno coinvolge quasi tutti i Comuni dell’area bresciana del lago di Garda, alcuni della Bassa Bresciana, il Comune di Provaglio d’Iseo e alcuni Comuni del Mantovano.

«Il progetto di area vasta studiato da Garda Uno ha caratteristiche molto peculiari - spiega il direttore operativo di Garda Uno, Massimiliano Faini -. La sinergia è tale per cui è possibile coinvolgere nella Comunità energetica anche chi ha una ridotta possibilità di installare impianti. Faccio un esempio: nel centro di Gargnano ci sono molti vincoli storici e paesaggistici che rendono difficile installare pannelli. Mentre nell’entroterra, in Comuni come Magasa o Valvestino, la produzione di energia sarà molto superiore alle necessità».

Attraverso le Cer nell’«area vasta» entreranno in funzione 258 nuovi impianti, con una potenza di 17,1 Mwh. Secondo l’analisi progettuale in totale i residenti potenzialmente interessati dalla Cer sono 278mila, ma sommando i flussi turistici si arriva ad un totale di 425mila persone/consumatori distribuiti su un territorio di 1.182 kmq.

«La nostra esperienza di Cer è unica anche per la profondità degli studi fatti - spiega Faini -. Abbiamo analizzato anche le capacità di gestire i flussi energetici. Di fatto l’area vasta permette uno scambio di capacità produttiva tra chi non può essere produttore e chi può cedere energia: i territori montani potranno cedere energia pulita ai Comuni lacustri circostanti».

Secondo lo studio di Garda Uno, circa la metà della produzione della Cer (il 52%) verrà autoconsumata; un terzo dell’energia (il 31%) verrà condivisa e consumata all’interno della Cer; il 17% sarà venduta alla rete.

Previsto un investimento di circa 41 milioni, di cui 31,5 dal fotovoltaico; 7,2 milioni per l’idroelettrico; 2,4 mln dal teleriscaldamento.

In Valtrompia
Sono invece 12 i Comuni che hanno aderito al progetto promosso dalla Comunità Montana della Valtrompia che hanno aderito alla «Manifestazione di interesse» per i contributi di Regione Lombardia. Nel progetto i soggetti coinvolti sono oltre 200: si tratta di cittadini, imprese ed associazioni. Gli impianti fotovoltaici che verranno creati avranno una potenza di oltre 6,2 Mwh.

Ad affiancare la Comunità Montana è l’advisor Weproject, che ha seguito la redazione della prefattibilità e la candidatura alla manifestazione di interesse. «Accompagneremo i Comuni nella seconda fase, che potrà prevedere anche percorsi alternativi oltre alle risorse derivanti dal bando regionale e dal Pnrr - spiega Ilaria Bresciani, partner di Weproject -. La Comunità Montana, infatti, intende percorre anche modalità innovative per realizzare e gestire gli impianti, ad esempio con il coinvolgimento di ESCo o di investitori privati locali».

Roberto Ragazzi

Fonte: Giornale di Brescia

Data di pubblicazione: Giovedì 27 Luglio 2023

 

 

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