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Brescia.corriere.it - Nuova rete, nuovo depuratore: Benaco, il futuro non può attendere




Il fatto che il Garda turistico si appresti a chiudere un agosto strepitoso e si affacci su un settembre altrettanto promettente (tutto esaurito in molte strutture ricettive) non può tuttavia far dimenticare la spada di Damocle che pesa su questo sistema, vale a dire la vetustà del grande tubo sublacuale da Torri a Toscolano.

Ci sono infrastrutture pressoché invisibili che determinano la modernità, la sicurezza e le possibilità di sviluppo di intere aree. Cavi, reti informatiche, acquedotti e fognature sono fra esse. A questo insieme nascosto e vitale appartengono anche la rete fognaria e il sistema di depurazione del lago di Garda.

Il Benaco è già oggi coronato da un sistema unitario che converge al depuratore di Peschiera. Figlio di una preveggente intuizione degli anni Settanta, ha garantito fino a oggi la qualità delle acque gardesane, tanto più elevata se confrontata con quella degli altri laghi europei del progetto Eulakes.

Su questo punto va detto un elemento di chiarezza: gli ambientalisti della Goletta dei laghi fanno bene a monitorare i punti di immissione di corsi superficiali, andando a individuare i punti ovviamente critici dell’intero sistema. Ma nessun bagnante andrebbe e va in quei punti a fare il bagno, e dunque ha ragione il sistema di controllo pubblico che effettua i prelievi nei lidi frequentati dai bagnanti e attesta la balneabilità della quasi totalità del lago.

Il fatto che il Garda turistico si appresti a chiudere un agosto strepitoso (+15% delle presenze rispetto a due anni fa) e si affacci su un settembre altrettanto promettente (tutto esaurito in molte strutture ricettive) non può tuttavia far dimenticare la spada di Damocle che pesa su questo sistema, vale a dire la vetustà del grande tubo sublacuale da Torri a Toscolano: una sua rottura, o anche una semplice falla, rovinerebbe un lavoro decennale e creerebbe una durevole ferita alle azzurre acque del lago che impiegano poco meno di un trentennio per effettuare un ricambio completo.

Per questo è stata accolta con sollievo la notizia che il Comitato interministeriale per la programmazione economica, grazie al solidale pressing di alcuni parlamentari bresciani e della Comunità del Garda, ha destinato 100 milioni a fondo perduto per coprire la metà del costo di una nuova rete fognaria.

C’è però un problema: con le legislature nazionale e ragionale che volgono al termine, allarma la pigrizia - se non l’inerzia - con cui le Regioni e qualche ente territoriale guardano a questo progetto.

Per stabilizzare i fondi statali occorre la sottoscrizione di un accordo di programma che dovrebbe avere Milano e Venezia protagoniste e promotrici. Ma su questo fronte tutto tace. Meglio: il Pirellone ha posto come condizione che il consorzio Garda Uno entri in Acque Bresciane, il gestore unico del sistema idrico provinciale, realtà che in tutte le province lombarde - Brescia esclusa - ha già preso vita.

Occorre insomma che il Consorzio gardesano rimuova ogni alibi e che le Regioni abbraccino convintamente l’iniziativa che Roma ha già sposato.

All’orizzonte immediato c’è il progetto esecutivo (costo 6-7 milioni): lì si deciderà il tracciato della nuova rete e si capirà se davvero è economicamente sostenibile e tecnicamente congruo far viaggiare i reflui gardesani una trentina di chilometri per portarli a Visano.

Il progetto della nuova depurazione gardesana, adeguato ai nuovi standard tecnici e alle nuove presenze turistiche, ha un valore strategico e prospettico.

Mentre va prendendo forma una candidatura del Garda a entrare nel Patrimonio Unesco, proprio un investimento da 200 milioni (100 statali e 100 locali) sulla qualità dell’acqua potrebbe risultare, di fronte all’organismo Onu domiciliato a Parigi, la dimostrazione più convincente del fatto che le comunità rivierasche fanno sul serio.

Intendono cioè tutelare e promuovere al meglio le straordinarie bellezze di cui sono depositarie, affinché abbiano un valore attuale e perenne le parole di Stendhal: «Se si è sensibili a ciò che è sublime, invito a guardare un’immagine del Garda».

Massimo Tedeschi

Fonte: brescia.corriere.it

Data di pubblicazione: Lunedi 28 Agosto 2017

Fotografia di copertina: da news originale

 

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