E’ la cifra che serve ad integrare il finanziamento Cipe. Ato di Brescia e Verona in pressing sulle Regioni per ottenere i fondi mancanti ma necessari per il depuratore
È ufficiale: gli Ato di Brescia e Verona faranno pressing sulle rispettive Regioni per ottenere i fondi «mancanti» ma necessari a realizzare i tanto attesi interventi di depurazione sul Garda.
Come si sa, alla sponda bresciana è destinato il 60 per cento dei 100 milioni stanziati dal Cipe.
Fondi che però rappresentano solo la metà della cifra necessaria a dismettere la condotta fognaria sublacuale ed a realizzare 81 chilometri di tubature che dovrebbero portare tutti i reflui benacensi (escluso Desenzano e Sirmione) a Visano (comune che però non vuole subire il peso della nuova infrastruttura).
Lo studio di fattibilità in possesso dell’ufficio d’Ambito di Brescia (che sovrintende alla gestione dell’intero ciclo idrico) riporta la cifra di 129 milioni.
Obiettivo prioritario del tavolo tecnico dei due Ato, coordinato dai due rispettivi direttori (Marco Zemello per Brescia) è arrivare in fretta alla sottoscrizione di un accordo di programma con il ministero dell’Ambiente e le Regioni Lombardia e Veneto per la realizzazione degli interventi.
Quanto costa il depuratore del Garda?
Nel primo incontro ufficiale tenutosi nei giorni scorsi c’erano anche i tecnici di «Acque Bresciane srl», società alla quale è stato affidata la gestione del servizio idrico bresciano per i prossimi 30 anni, unica deputata a «maneggiare» gli eventuali fondi ministeriali insieme all’Azienda Gardesana Servizi Spa.
C’era anche Garda Uno, la multiutility benacense che ha originariamente curato il progetto per la sponda bresciana e che entro fine anno entrerà con il suo capitale sociale in Acque Bresciane.
Un matrimonio «forzato» ma inevitabile, suggellato anche dall’incontro tenuto il 19 settembre tra il presidente di Garda Uno, Mario Bocchio, il presidente della Provincia di Brescia.
La spesa complessiva per gli interventi di depurazione sull’intero Garda supera i 200 milioni di euro: sostituire le condotte della sponda veronese, portandole al depuratore di Peschiera, costa oltre 70 milioni.
Per questo il Tavolo tecnico prevede di suddividere gli interventi in lotti funzionali. Si deve arrivare in fretta però ad un progetto preliminare, condizione necessaria affinché il Governo giri sul territorio i 100 milioni.
Forte la soddisfazione della presidente dell’Ufficio d’Ambito di Brescia, Daniela Gerardini: «L’intesa con l’Ato veronese è il presupposto per condividere ogni aspetto che interessa questo importante progetto e favorire il raggiungimento dell’accordo con il ministero dell’Ambiente il più rapidamente possibile. Si tratta di una grande opportunità per il territorio gardesano, Ora ciascuno deve fare la propria parte».
Pietro Gorlani
Fonte: brescia.corriere.it
Data di pubblicazione: Martedi 26 Settembre 2017
Fotografia di copertina: da news originale