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Gardauno Spa

Giornale di Brescia: Delbarba: «Garda Uno dica sì, non metta a rischio i 100 milioni»




Il n.1 di Acque Bresciane apre ai «dissidenti» per salvare il maxi-assegno per il collettore del Benaco.

Il sogno è quello di un«grande abbraccio idrico»con il quale Acque Bresciane possa cingere, oltre ad Aob2 e Sirmione Servizi, anche Garda Uno.

Una glasnost depurativa che nasconde, comunque, un piccolo ultimatum: se ciò non avverrà, si mettono a rischio i 100 milioni di euro assegnati dal Ministero per il collettore del Garda.

È un Gianluca Delbarba a tutto campo quello che ieri ha tracciato il suo primo bilancio da presidente del gestore unico del ciclo idrico provinciale.

Il n. 1 di Acque Bresciane vede un futuro roseo (e a molti zeri) per la società di gestione nata lo scorso ottobre dopo la deliberazione del Consiglio provinciale.

«Siamo una realtà solida, con un patrimonio di quasi 50 milioni - sottolinea Delbarba -. In sinergia con l’Aato, realizzeremo interventi essenziali per il territorio». Cifre alla mano, nei prossimi trent’anni ci sono in ballo investimenti per 1 miliardo e 400mila euro.

Secondo Delbarba, non può essere che un gestore unico (al netto della gara per far entrare un socio privato) l’organo deputato a incanalare al meglio questo fiume di denaro.

Ma allora, cosa blocca Garda Uno impedendogli di acconsentire a questo matrimonio?

Piuttosto che soffermarsi sulle ragioni del diniego, il presidente di Acque Bresciane preferisce fare professione di ottimismo: «Garda Uno dirà di sì -dichiara Delbarba - e lo farà perché la legge lo dispone, così come lo pretendono Regione e Provincia. Ma vorrei sottolineare altri due aspetti: noi gratificheremo i Comuni gardesani con gli investimenti necessari.

Quanto ai dipendenti, nessuno verrà trasferito. Quando Garda Uno entrerà nel gestore unico (portando 16 milioni in dote al patrimonio societario), quest’ultimo avrà una sede anchea Padenghe».

A mali estremi. Per formalizzare l’accordo con Garda Uno c’è tempo fino al 31 dicembre.

E poi? Poi potrebbero iniziare i guai.

Formalmente i Comuni gardesani sono già assegnati ad Acque Bresciane, con Garda Uno che continua a gestirli.
Ma nel 2018 alla multiutility potrebbe essere chiesto di consegnare gli impianti, previo indennizzo. Ma Delbarba non crede si arriverà a tanto.

«La porta per Garda Uno è aperta, non c’è nessuna volontà di arrivare a uno scontro - chiosa -.

Una cosa però va detta: solo un soggetto forte come Acque Bresciane può far sì che arrivino i 100milioni di euro promessi dal Governo per il depuratore del Garda, fondi legati alla garanzia di metterne a disposizione altrettanti.

Non vorrei che questa diatriba finisse per far perdere al territorio una simile occasione».

Sull’ipotesi di dirottare i reflui benacensi a Visano, Delbarba preferisce stare fuori dai giochi. Almeno per ora.

Intanto, come sottolineato in una nota da Alberto Tomei (Azienda Gardesana Servizi) e comunicato dagli onorevoli Rotta, Zardini e Dal Moro, la Corte dei conti ha dato il via libera allo stanziamento dei 100 milioni per il collettore del Garda.

Per ora il Benaco resta calmo: conviene a qualcuno che si scateni la burrasca?

Rosario Rampulla

Fonte: giornaledibrescia.it

Data di pubblicazione: Sabato 23 Settembre 2017

Fotografia di copertina: da news originale

 

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