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Gardauno Spa

Depurazione del Garda: i 100 milioni ci sono, il maxi accordo pure - Domani la firma


Brescia Oggi - Depuratori, il Garda passa all'«incasso»

Domani a Roma la firma del protocollo Stato-Regioni per i 100 milioni - Si sblocca la partita per la realizzazione dei nuovi collettori da 220 milioni di euro: fissata la ratifica del documento che «blinda» i fondi governativi - Da 33 Comuni altri contributi con una quota dell'Imposta di soggiorno.

Per mettere al sicuro i 100 milioni di euro stanziati dal Governo tramite il Cipe per la depurazione delle acque gardesane, il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti aveva chiesto «un'assunzione di responsabilità del territorio». Missione compiuta: il lavoro di squadra di queste ultime settimane tra i soggetti del territorio ha portato gli effetti sperati.

Domani pomeriggio alle 15 negli uffici del Ministero dell'Ambiente a Roma, sarà finalmente firmato l'accordo di  programma con le Regioni e gli Ato della sponda bresciana e veronese che consentirà di destinare, nero su bianco, i finanziamenti per la nuova maxi opera di collettazione e depurazione delle acque gardesane.

Il sistema sostituirà l'ormai datato e non più sicuro sistema di collettori e depuratori degli anni 80. La spesa prevista è di 220 milioni di euro lordi, di cui 115 per la sponda bresciana del lago, suddivisi in 55 milioni per le tubazioni, 50 per gli impianti di trattamento e 8 per gli impianti di sollevamento. Questi 100 milioni del governo sono la garanzia che si può cominciare.

A Roma saranno presenti alla firma l'assessore lombardo all'Ambiente Claudia Maria Terzi, il collega del Veneto Gianpaolo Bottacin, i presidenti dei due uffici d'Ambito di Brescia e Verona, Daniela Gerardini e Mauro Martelli, oltre ai rappresentanti del territorio Mariastella Gelmini presidente della Comunità del Garda e Giovanni Peretti, presidente di Ats, la società di scopo creata dalla Comunità del Garda con l'obiettivo di trovare i fondi per il nuovo collettore fognario.

«E' un passaggio estremamente significativo - commenta la presidente della Comunità del Garda Mariastella Gelmini - che consente di blindare formalmente i finanziamenti: molti in questi mesi avevano messo in dubbio l'arrivo dei soldi, ma stavolta ci siamo. Spiace l'assenza del Trentino e francamente non si capisce questo disinteresse di fronte ad un rischio di disastro ambientale che i recenti avvenimenti hanno portato sotto gli occhi di tutti».

Più scaramantico ma molto soddisfatto anche Giovanni Peretti, presidente di Ats: «Stiamo trepidando per la firma di mercoledì e facendo gli scongiuri, per il Garda sarà davvero il punto di non ritorno su cui gettare le basi per un futuro più sereno».

Messi in cassaforte i 100 milioni, per la restante parte del costo del progetto, 120 milioni di euro (62 a carico della sponda bresciana) sui 220 complessivi, l'indirizzo politico di entrambe le sponde del lago è di destinare parte della tassa di soggiorno al mega progetto («il range è tra il 10 e il 20%»): aderiranno 33 Comuni sui 35 dell'Ats, tutti tranne Soaino, che è commissariato, e Goito, che non ha l'imposta di sogiorno.

Il resto sarà disposto da Acque Bresciane e Ags con la tariffa.

Dopodomani sarà ratificato in assemblea il passaggio di Garda Uno nel gestore unico provinciale.

«Conferimento complicato e laborioso - sottolinea il sindaco di Salò Gianpiero Cipani - in quanto Garda Uno voleva (e ha ottenuto) garanzie sull'autonomia gestionale del servizio in ambito gardesano. il 27 dicembre la firma notarile».

Capitolo progetto definitivo del collettore: «In questa fase - ha chiarito Mariastella Gelmini - è importante ottenere i finanziamenti, senza quelli si parla del nulla».

Luciano Scarpetta

Fonte: giornaledibrescia.it

Data di pubblicazione: Martedi 19 Dicembre 2017

Fotografia di copertina: da news originale

 


 

 

Giornale di Brescia - Depurazione del Garda: i 100 milioni ci sono, il maxi accordo pure: domani la firma a Roma

Il documento d’intesa, approvato in Regione, stabilisce anche come trovare gli altri 120 milioni.

Una firma per mettere in cassaforte i 100 milioni stanziati dal Governo e stabilire come e dove trovare gli altri 120 necessari per il nuovo sistema di depurazione del Garda. È quella che, salvo sorprese, apporranno domani a Roma, in calce a un accordo di programma, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, l’assessore regionale lombardo Claudia Terzi e quello veneto Gianpaolo Bottacin, il presidente dell’Ufficio d’ambito di Brescia Daniela Gerardini, quello dell’Aato veronese Mauro Martelli e Giovanni Peretti, presidente di Ats, l’associazione temporanea di scopo costituita tra i Comuni gardesani.

Un testo condiviso a tutti i livelli (lo schema dell’accordo è stato approvato ieri dalla Giunta lombarda), che mette nero su bianco la gestione di risorse locali e trasferimenti statali, la pianificazione e il monitoraggio dei lavori, la loro verifica e rendicontazione.

«Un passaggio decisivo commenta la presidente della Comunità del Garda Maria Stella Gelmini, che ha assunto la regia dell’operazione - per confermare e stabilizzare le risorse».

I costi. Parliamo dei100 milioni a fondo perduto promessi a più riprese dal Governo. Gli altri 120 milioni dovranno essere messi sul tavolo dal territorio, ossia dagli Aato tramite interventi sulle tariffe  dell’acqua e, in parte, dai Comuni. Le Regioni interverranno con garanzie sul debito e coinvolgeranno la Banca Europea degli Investimenti.

I dettagli si conosceranno domani, dopo la sottoscrizione al Ministero.

Per Giovanni Peretti, sindaco di Castelnuovo (Verona) e rappresentante dei Comuni gardesani, la firma dell’accordo rappresenta un «punto di non ritorno» e sancisce la volontà condivisa a tutti i livelli di dare attuazione ad un’opera che la presidente Gelmini definisce «emergenziale». L’attuale sistema di depurazione fognaria dei comuni gardesani, vecchio di decenni,non regge più il carico cui è sottoposto.

La situazione. Il depuratore di Peschiera, dove arrivano, anche tramite la condotta sublacuale Maderno-Torri, i reflui fognari dei Comuni bresciani e veronesi, è ormai sotto dimensionato (ha una capacità di 330mila abitanti equivalenti). L’idea è quella di realizzazione un nuovo depuratore in area bresciana (a Visano?) per trattare i reflui
della riviera occidentale, destinando quelli della riviera veronese (ma anche di Desenzano e Sirmione) al depuratore di Peschiera, e di costruire una più efficace rete di collettazione, eliminando le criticità delle sublacuali.

Come noto i sindaci della Bassa non vedono di buon occhio la scelta di Visano. «Siamo disponibili ad emendare il progetto - dice Gelmini -, discutendolo con le Amministrazioni, ma ora è fondamentale non perdere le disponibilità economiche annunciate».

La soddisfazione. «I soldi ci sono - dice il sindaco di Salò Giampiero Cipani -, l’accordo anche. Tutte le perplessità e i timori di perdere lo stanziamento vengono così fugati». «È un’ottima notizia - commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico Mauro Parolini -. Il futuro del lago è strettamente legato alla qualità delle sue acque e alla
realizzazione di questo intervento da 220 milioni di euro, di cui 130 milioni per i lavori sulla sponda lombarda».

Intanto sta per essere risolto anche il nodo del gestore unico del ciclo idrico, condizione posta dal Ministero.

Giovedì l’Assemblea di Garda Uno approverà definitivamente il conferimento del ramo idrico in Acque Bresciane, il gestore unico del servizio idrico integrato della Provincia di Brescia. Un matrimonio forzato ma inevitabile.

C’è un’unica assenza che fa rumore: «Rimane il rammarico - commenta Maria Stella Gelmini - per il disinteresse del Garda trentino rispetto a una questione ambientale che riguarda tutti i gardesani».

Simone Bottura

Fonte: giornaledibrescia.it

Data di pubblicazione: Martedi 19 Dicembre

Fotografia di copertina: da news originale

 

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