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Gardauno Spa

 

Comunità energetiche al via - È di Garda Uno la più estesa
Al lavoro anche la Loggia e la Valtrompia

Anche nel Bresciano i progetti per realizzare le Comunità energetiche si fanno sempre più concreti, dopo l’emanazione del decreto che le disciplina.

Allo stato, il progetto più esteso è quello di Garda Uno, la multiutility che sta pianificando «la Cer più ampia della provincia, con 40 Comuni da Limone a Pontevico e 23,5 milioni di kWh previsti come produzione — spiega il direttore operativo Massimiliano Faini —. Il 52% della produzione elettrica sarà auto consumata, il 31% condivisa all’interno della comunità e il 17% venduta alla rete».

Al lavoro anche la Comunità montana della Valle Trompia, che ha promosso il coordinamento per un esame di opportunità: su 18 Comuni, per ora, hanno aderito in 12 al progetto. La Loggia, infine, sta lavorando a una Comunità energetica incentrata su via Milano, zona Case del Sole. Anche a Brescia si apre la strada al potenziale delle Cer verso la transizione energetica. Varato (con 19 mesi di ritardo sull’iter legislativo) il decreto che disciplina le Comunità energetiche rinnovabili, tra tariffe incentivanti e contributi a fondo perduto (solo per Comuni fino a 5 mila abitanti), possono partire anche i progetti bresciani. La normativa vuole incoraggiare lo sviluppo di 7 GW complessivi di impianti rinnovabili in autoconsumo.

Garda Uno è la multiutility che sta progettando «la Cer più ampia della provincia, con 40 Comuni da Limone a Pontevico (278 mila abitanti coinvolti) e 23,5 milioni di kWh previsti come produzione — spiega il direttore operativo Massimiliano Faini —. Il 52% della produzione elettrica sarà auto consumata, il 31% condivisa all’interno della comunità e il 17% venduta alla rete».

Un’area vasta dove i 40 Comuni — con il proprio progetto ma in potenziale sinergia con gli altri — sono sottesi da 25 cabine primarie che servono una porzione di territorio che non necessariamente coincide con l’area geografica dei comuni stessi.

«Uno dei primi passi tecnici che i progetti delle Cer contengono è dimensionare i 250 impianti fotovoltaici preventivati, in equilibrio con i fabbisogni energetici del Comune. E così è stato fatto, mettendo in fila le disponibilità di lastrici solari pubblici, sui quali installare gli impianti fotovoltaici, o di corsi d’acqua adatti per micro-impianti idroelettrici» evidenzia Faini.

In un circolo virtuoso, i Comuni e Garda Uno Spa convergono sul tema della mobilità elettrica, «con il servizio di ricarica “100% Urban Green Mobility” (progetto del 2014), nel quale l’energia prodotta localmente da fonti rinnovabili — fotovoltaico e idroelettrico — è usata per la ricarica di auto e barche elettriche, perché muoversi sul Garda sia sinonimo di sostenibilità».

Dal canto suo, la Comunità montana della Valle Trompia «ha affrontato con tempestività l’occasione data dalle CER e, su mandato dei sindaci, promosso il coordinamento per un concreto esame di opportunità — spiega il presidente Massimo Ottelli —. Su 18 Comuni, 12 hanno aderito al progetto, con un’analisi preliminare di fattibilità sui territori. Le manifestazioni di interesse hanno coinvolto gli enti pubblici e i privati. Con il decreto attuativo si è stabilito si possano costruire CER in aggregazione, dunque noi riusciremo a istituirne certamente 4. Se volessero, altri Comuni potrebbero aggiungersi. Le CER saranno un volano per l’economia della Valle, tra sostenibilità. In città Il Comune di Brescia sta lavorando sulla Cer della Comunità del Sole incentrata su via Milano e riduzione dei costi».

Il Comune di Brescia sta invece lavorando sulla CER «La comunità del sole. Il progetto, ritenuto meritevole di accedere alla seconda fase del bando regionale e incentrato su via Milano, zona Case del Sole, per ora non ha nulla a che fare con il parco fotovoltaico che potrebbe sorgere, come iniziativa privata, nell’area dell’ex Ideal Standard — dice l’assessore all’Urbanistica Michela Tiboni —. L’attivazione della CER vede Loggia e Aler come membri fondatori. Lo studio ha individuato nella zona i tetti idonei per i pannelli e immaginato chi possano essere gli utilizzatori, per far fronte a situazioni di povertà energetica e migliorare la qualità di vita dei cittadini più fragili. È evidente — osserva Tiboni — che un parco fotovoltaico potrebbe concorrere all’obiettivo, ma come Comune abbiamocandidato una CER che stia in piedi autonomamente, utilizzando pannelli fotovoltaici su immobili pubblici del Comune e di Aler».

Alessandra Stoppini

«La Comunità energetica di Garda Uno coglie appieno i principi della direttiva europea, mettendo al centro il cittadino»: a spiegarlo è Maurizio Delfanti, ordinario di Sistemi Elettrici al Politecnico di Milano. «Modello privilegiato — continua l’esperto— quello in cui gli enti territoriali possano avere un ruolo trainante nel costituire comunità».

«La CER di Garda Uno, che si sta sviluppando nel bresciano, coglie appieno i principi della direttiva europea che ha istituito queste nuove possibilità di approvvigionamento energetico, mettendo al centro il cittadino — spiega Maurizio Delfanti, ordinario di Sistemi Elettrici al Politecnico di Milano —. Infatti, sia nel disegno iniziale europeo, sia nel percorso di implementazione italiano, è indicato come modello privilegiato quello in cui gli enti territoriali possano avere un ruolo trainante nel costituire comunità, proprio facendo leva sulle energie rinnovabili dispiegate a partire dalle superfici disponibili ai comuni e alle realtà con cui operano.

D’altro canto, sono proprio le realtà con un forte radicamento locale a saper individuare ulteriori bisogni, come quelli legati alla mitigazione di situazioni di povertà energetica. Ma vi è una ulteriore valenza — sottolinea Delfanti— Le CER si concretizzano realizzando in Italia una miriade di iniziative (si stimano oltre 10 mila comunità, per un totale di 5 GW), basate su energia rinnovabile, con un bassissimo impatto ambientale: così facendo, si favorisce l’accettazione dei nuovi impianti da parte delle comunità locali.

È un modo per dimostrare come le tecnologie di conversione basate su fonti rinnovabili (su tutte, il fotovoltaico) siano la leva principale per affrontare, e risolvere, le sfide energetiche e ambientali che abbiamo davanti: sfide da vincere assicurando un compromesso tra la tutela del paesaggio e la tutela dell’ambiente, anche per le future generazioni, come introdotto nella nostra Costituzione».

Fonte: brescia.corriere.it

Data di pubblicazione: 16 Febbraio 2024

Fotografia di copertina: da notizia originale

 

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