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Gardauno Spa

Lo sforzo finanziario extra destinato alla ricostruzione è un’incognita sui 100 milioni promessi dal Governo – Il presidente dell’Ats: «Il territorio deve compattarsi» – I timori erano già emersi nel vertice convocato alla vigilia della nuova scossa di terremoto.

L’emergenza terremoto pone delle incognite sullo stanziamento da 100 milioni promesso dal Governo per l’avvio dei lavori del mega depuratore del Garda.

La circostanza era emersa con la delicatezza e il rispetto che meritano le popolazioni colpite dal sisma nel corso di una riunione in Broletto, prina della seconda ondata di scosse telluriche di domenica mattina.

La replica dello sciame sismico pur non avendo fortunatamente causato vittime, chiamerà il Governo a uno sforzo finanziario supplementare per la ricostruzione. IL CHE POTREBBE avere ricadute sul budget da destinare ad altre opere pubbliche, anche a quelle di stretta emergenza come il depuratore.

Occorre dunque stringere i tempi e spingere il Governo a mettere nero su bianco l’impegno economico. Un obiettivo fissato con toni e sfumature diverse durante la riunione che ha visto la partecipazione dell’onorevole Mariastella Gelmini e Giovanni Peretti, rispettivamente presidenti della Comunità del Garda e Ats, degli assessori regionali all’Ambiente di Lombardia e Veneto Claudia Terzi e Gianpaolo Bottacin.

«Speriamo che i 100 milioni siano davvero a disposizione – ha auspicato il presidente di Ats Giovanni Peretti -. Il terremoto chiamerà il Governo a un impegno finanziario straordinario, è necessario dunque accantonare i campanilismi per remare tutti nella stessa direzione e ottenere garanzie.

Anche il depuratore è un’opera urgente».Il riferimento è al rischio di lesioni della condotta fognaria che scorre sul fondo del lago, sollecitata dai micro-sisma che si ripetono nella faglia garadesano-valsabbina.

Una lesione della conduttura avrebbe effetti ambientali devastanti. «Il collettore è a fine vita – ha osservato Peretti -: siamo dunque chiamati tutti a difendere una risorsa turistica vitale per il comprensorio». I tecnici di Garda Uno e Ags Giacomelli e Varotto nei giorni scorsi hanno incontrato a Firenze Piergino Megale, incaricato dal Ministero di esaminare e relazionare sul progetto di depurazione e collettazione delle acque gardesane.

«Un incontro tecnico – precisa il direttore della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa -. Il lavoro è stato valutato molto positivamente condividendo due princìpi fondamentali ovvero che il lago non è ricettacolo di rifiuti e che sia la sponda lombarda che quella veneta avranno un depuratore ciascuno».

Luciano Scarpetta

Fonte: bresciaoggi.it

Data di pubblicazione: Martedi 01 Novembre 2016

Copertina: da news originale

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