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Gardauno Spa

Ottenuta la copertura finanziaria di oltre metà dell’investimento, prende forma l’agenda della mega opera – Scatta l’ultimatum a Visano «Decida: o dentro o fuori» – Tramonta il collegamento con Limone e Tremosine I fondi ci sono.

E ora spetta agli enti locali mostrare la «maturità istituzionale» per farli fruttare a beneficio di una delle opere più imponenti della recente storia bresciana. Come annunciato nell’edizione di ieri, il Cipe ha messo a disposizione 130 milioni per mega depuratore del Garda.

Rispetto al previsto il budget è stato incrementato di 30 milioni. La quota già finanziata supera la metà dell’investimento complessivo stimato in 220 milioni.«L’appello dei Comuni del Garda è stato raccolto dallo Stato – ha ribadito la presidente della Comunità del Garda Maria Stella Gelmini -.

Il Benaco custodisce il 40% dell’acqua dolce disponibile in Italia e rappresenta un patrimonio di inestimabile valore ed è nostro dovere tutelarlo come stiamo facendo». Il riferimento è ovviamente alla condotta sommersa che presenta criticità strutturali: una lesione delle tubature potrebbe provocare un disastro ecologico.

Superato l’ostacolo dei finanziamenti che fino a qualche mese fa sembrava insormontabile, la sfida è ora rafforzare la coesione dei Comuni del bacino d’utenza dell’impianto di depurazione.

Un concetto espresso con sfumature diversi dal presidente onorario della Comunità montana Aventino Frau, dal presidente dell’Ats Garda Ambiente Giovanni Peretti, dai sindaci del Comitato di Gestione, Patrizia Avanzini (Padenghe), Tommaso Bertoncelli (Brenzone), Gianpiero Cipani (Salò) e Orietta Gaiulli (Peschiera).

L’agenda dell’opera è definita: ci vorranno sette o otto mesi per risolvere le problematiche amministrative, poi si procederà alla progettazione. Un anno è il tempo previsto per l’apertura dei cantieri mentre serviranno altri 10 anni per completare il mega depuratore.

Sulle problematiche legate alla progettualità e in particolar modo sulla collocazione dell’impianto che dovrebbe smaltire i reflui della sponda bresciana, il presidente di Garda Uno Mario Bocchioha rilanciato l’ipotesi di riconversione del depuratore per reflui zootecnici di Visano.

«Se il Comune della Bassa confermerà il suo no, valuteremo altre opportunità». E tra queste c’è la realizzazione della stazione di trattamento a Lonato.

Doccia gelata invece sull’ipotizzato allaccio delle tubazioni con il depuratore in alto Garda realizzato in una galleria dismessa al servizio di Tremosine e Limone.

«Ci sono difficoltà tecniche che rendono l’opera inattuabile – precisa Bocchio -. L’impianto ora sta funzionando. Se in futuro si presenterà la necessità, prenderemo in esame delle soluzioni».

L.SCA.

Fonte: bresciaoggi.it

Data di pubblicazione: Domenica 18 Dicembre 2016

Copertina: da news originale

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