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Gardauno Spa

IN BROLETTO. Il 20 gennaio presentazione all’assemblea dei sindaci e il 29 l’approvazione in aula. L’operazione interessa il 54 per cento della popolazione bresciana

Presentati i tre documenti fondativi della «newco» a maggioranza pubblica che porterà alla nascita del nuovo soggetto che gestirà il ciclo idrico integrato

Il 20 gennaio presentazione all’assemblea dei sindaci, ore 15 al Tartaglia, il 29 approvazione in Broletto.

I tre documenti fondativi della newco completamente pubblica che porterà al Gestore unico del ciclo idrico integrato, riguardanti l’accordo fra i Comuni sottoscrittori, lo statuto, il regolamento del Comitato di indirizzo e di controllo, saranno il primo importante passo per un cambiamento che interessa per ora il 54 per cento della popolazione bresciana, mentre il 46 per cento resterà ancora a lungo in regime di salvaguardia con adesione progressiva in base alle scadenze delle convenzioni con A2A (39 per cento) e Asvt (7 per cento).

Le due più grosse partecipate, invece, da subito coinvolte sono Garda Uno e Acque Ovest Bresciano Due, più tante altre piccole, comprese le camune in ordine sparso.

Ieri pomeriggio il consiglio provinciale ha ascoltato la relazione di Andrea Ratti sulla nuova srl che si chiamerà probabilmente Acque Bresciane, avrà sede in Broletto, una durata fino al 2045, un capitale sociale iniziale di 100mila euro, di cui 20mila dalla Provincia.

Sarà interamente pubblica fino a che, dopo la gara per la gestione e l’apporto di nuovi soldi, diventerà mista con l’entrata del privato che non potrà però superare la quota del 49 per cento.

Anche con la futura società mista, la rete resterà pubblica, gli indirizzi e le tariffe saranno in capo all’assemblea dei Comuni, il controllo in capo all’Ufficio Aato provinciale.

Oltre agli organismi classici, assemblea, cda, collegio sindacale, è previsto il Comitato di indirizzo che esprime a sua volta un comitato ristretto.

Ne fanno parte i sindaci con peso decisionale in base ai loro abitanti, più la Provincia con un voto da 10 per cento. I sindaci della metà del territorio per ora fuori, capoluogo compreso, finché non gestiti potranno assistere solo come uditori e non potranno essere soci. Questo è un punto che crea dibattito ma che è normato a termini di legge. Se ne parlerà il giorno 20, mentre i consiglieri provinciali hanno tempo fino al 28 per proporre modifiche ai tre documenti.

Nella riunione di ieri è stato poi approvato il regolamento dei rimborsi spese per il presidente, i consiglieri, delegati e non, che svolgono l’incarico a titolo gratuito.

Essi devono usare prioritariamente i mezzi pubblici, nella classe più economica, mentre per il mezzo privato il calcolo è attorno al quinto del costo della benzina per chilometro. Per tutto va esibita relativa documentazione. Sulla «rigidità necessaria» per primo ha storto il naso il presidente Pier Luigi Mottinelli, il quale ha però chiarito che novità dovranno arrivare in materia da Roma.

AI CONSIGLIERI È stato consegnato pure il Piano di alienazione delle partecipate, in cui si ribadisce la contrarietà a vendere quote nei trasporti e nelle strade, anche quelle della Centro padane che sul mercato già ci sono finite, («per volere degli altri soci pubblici» si dice) ma senza successo.

Un’interrogazione ha infine portato all’attenzione in aula la richiesta di annullare tutte le multe comminate sulla tangenziale sud durante il periodo di limitazione della velocità a 90 km orari a causa dello smog.

Magda Biglia

Fonte: bresciaoggi.it

Data di pubblicazione: Sabato 16 Gennaio 2016

Fotografia di copertina: da news originale

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